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[From Zero To Hero] Ep. 4: Come costruire il primo mazzo

Buon Mercoledì a tutti, qui Valenash con il quarto episodio della rubrica From Zero To Hero!

Dopo avervi parlato di tipologia di mazzi, valore delle carte e curva di mana, il terreno è pronto per andare a costruire il primo mazzo. Per fare ciò, seguiremo un approccio “passo passo”, nel quale cercherò di mostrarvi che serie di ragionamenti e pensieri generali dovrete seguire, guidandovi allo stesso tempo con un esempio pratico. Resta scontato, ma lo sottolineo, che una volta creato il mazzo è necessario provarlo più volte in modo da perfezionarlo, e rendersi conto se determinate sinergie o carte che pensavamo avrebbero funzionato bene invece non sono granchè, o viceversa per cercare di rendere più facilmente attuabili combo o sinergie che troviamo particolarmente forti.

Per semplicità e per non dilungarmi troppo, anche se cercherò di farvi capire per ciascuna carta le ragioni per le quali andremo a sceglierle, non andrò a calcolarne il valore; ovviamente per fare ciò basta applicare quanto spiegato venerdì in questo articolo.

Per quanto sembri banale, il primo passo per andare a creare un mazzo è pensare appunto a che tipo di deck vogliamo costruire. Con questo non mi riferisco solamente a “un mazzo paladino incentrato sui buff dalla mano” o “un mazzo ladro con tante magie che rubano carte all’avversario”; ma anche al fatto che il mazzo sia aggressivo, midrange o control, in quale modo punti a vincere, etc.

Insomma, è necessario avere le idee ben chiare, in modo da poter seguire un filone di ragionamenti preciso e ad inserire carte che abbiano sinergie tra di loro e che oltre a questo ci aiutano a realizzare il nostro obiettivo all’interno della partita.

Il mazzo che andremo a montare oggi come esempio è un Dragon Priest, ossia un mazzo Prete incentrato sui draghi e le sinergie tra di loro. Vogliamo che il mazzo sia un midrange, e che punti a vincere giocando continuamente creature con ottime statistiche prendendo il controllo del terreno e rinforzandolo turno dopo turno.
Vi ricordo ovviamente che questo è solo un esempio, ma ritengo che sia produttivo mostrarvi già come applicarsi al processo di deckbuilding.

Per prima cosa, dal momento che vogliamo costruire un mazzo a tema draghi, cerchiamo “drago” nella barra di ricerca della collezione, otteniamo queste pagine:


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Come vedete, alcune carte non hanno effettivamente sinergie drago, ma sono inserite dal gioco semplicemente perchè hanno nel nome la parola “drago”. Basta ignorarle. Cerchiamo di capire quanto sia forte ciascuna di quelle carte, tenendo già a mente la curva di mana che ci aspettiamo per un midrange.

Per quel che riguarda lo slot a 1 mana, abbiamo il [Twilight Whelp] che ha statistiche da drop a 2, quindi lo inseriamo sicuramente in doppia copia.

Nello slot a 2 mana, abbiamo come opzioni [Wyrmrest Agent], [Faerie Dragon] e [Netherspite Historian]. Il primo ha ottime statistiche e anche Provocazione, e quindi ne mettiamo sicuramente due copie. [Faerie Dragon] ha un effetto sostanzialmente inutile per il tipo di mazzo che vogliamo costruire (che non è aggressivo), ed è quindi poco meglio di un [Bloodfen Raptor], quindi probabilmente non è abbastanza forte per stare nel deck. [Netherspite Historian] ha un effetto incredibilmente forte nonostante le statistiche basse, complessivamente è difficile valutare se sia forte o meno per il nostro mazzo, quindi diciamo che la inseriamo per testarla, provandola vedremo se varrà la pena di giocarla.

Nello slot a 3 mana l’unica carta è la [Blackwing Technician]: statistiche leggermente superiori alla norma, può essere buona, inseriamo anche questa, magari in una sola copia dal momento che non ha effetto oltre al guadagnare +1/+1.

Passando alle opzioni 4 mana abbiamo parecchie opzioni: [Twilight Guardian] è sicuramente la più forte di tutte e ne inseriamo due, [Dragonkin Sorcerer] è sotto la media; restano [Hungry Dragon], che però regala un minion al nostro avversario (e ci costringe a spendere risorse per rimuoverlo) quindi non inseriamo, e infine due carte che sono difficili da valutare a priori: [Midnight Drake] e [Twilight Drake]. Se immaginiamo di giocarle in curva, dopo aver fatto [Twilight Whelp] di primo, [Wyrmrest Agent] di secondo e magari un potere eroe di terzo, avremo in mano altre 3-4 carte quando li caliamo: saranno pertanto dei 4/4, 5/4 o 4/5, il che non sembra particolarmente forte per un deck Midrange; in un mazzo control, che magari normalmente gioca meno carte nei primi turni, sarebbero opzioni da considerare.

Nello slot a 5 troviamo solo carte fortissime [Drakonid Operative], [Azure Drake] e [Blackwing Corruptor]: tutte con ottimi effetti e/o statistiche, e pertanto mettiamo tutti, anche consci del fatto che essendo un mazzo Midrange vogliamo che abbia molte creature forti a costo di mana 4-6. Proseguiamo nella selezione: per 6 mana [Book Wyrm] e [Drakonid Crusher] sembrano ottime inclusioni, la prima che rispetta di più la nostra filosofia (non essendo mazzi aggressivi che possono portare l’avversario a 15 punti vita): ne includiamo una copia.

A costi di mana successivi abbiamo parecchia scelta (tenendo conto che vogliamo tendenzialmente una o due carte da giocare a 7 o più mana): [Chromaggus], [Nefarian] e [Ysera] sembrano tutte ottime carte. E’ necessario testarle per decidere su quale vertere, in questo caso inseriamone una ricordandoci eventualmente di provare anche le altre: vada per [Nefarian]!

E questo è quanto per il reparto draghi. Ora passiamo alle carte del prete (tenendo conto anche di quella che è la nostra curva finora):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Vogliamo sicuramente inserire altre carte a 3-4 mana, magari addirittura a 1; e abbiamo bisogno (essendo un midrange) di giocare comunque qualche rimozione e qualche carte che possa eliminare più creature contemporaneamente. Senza analizzare carte per carta in questo articolo, vediamo che [Power Word: Shield] è un’ottima carta che ci aiuta a ciclare e a giocare creature con ottime statistiche, ne includiamo due copie. [Shadow Word: Pain] e [Shadow Word: Death] sono tra le migliori rimozioni del gioco, e ne inseriamo due per ciascuna.

Nello slot a 3 mana, che vogliamo rinforzare, abbiamo l’opzione di [Kabal Talonpriest] che sembra sposarsi bene con la filosofia del mazzo, inseriamo due copie anche di quello.

Nello slot a 4 mana, troviamo [Priest of the Feast] che potrebbe aiutarci contro mazzi aggressivi e ha buone statistiche. Avendo poche magie nel mazzo, tuttavia, optiamo per inserirne solo una copia.

Tra le carte a 5 e 6 mana troviamo le AoE (Area of Effect, ossia carte che danneggiano più creature): [Holy Nova], [Excavated Evil] e [Dragonfire Potion]. Non vogliamo danneggiare i nostri stessi minion, quindi niente [Excavated Evil]; sia [Holy Nova] che [Dragonfire Potion], invece, sembrano carte forti e con un ottimo valore: non avendo bisogno di troppi AoE, inseriamo una copia di ciascuno. Per quel che riguarda le carte a 6+ mana, delle quali non vogliamo necessariamente altre creature o magie che appesantiscano la curva, troviamo [Temple Enforcerer] che può avere sinergia con il nostro deck: non volendo troppe carte costose, ne inseriamo solamente una copia.

Siamo arrivati a 29 carte, a questo punto solitamente giro la collezione fino a trovare qualcosa che stia bene nel mazzo: in questo caso, rendendoci conto che abbiamo molti Gridi di Battaglia nel deck, un bel [Brann Bronzebeard] sembra un’ottima opzione!

Ecco le nostre 30 carte!


Ovviamente, a questo punto manca una parte fondamentale della creazione di un mazzo: provarlo, provarlo e riprovarlo, cercando di capire quali carte non siano forti come ci aspettavamo, o se eventualmente dobbiamo aggiungere qualcosa per contrastare altri mazzi specifici contro i quali abbiamo difficoltà!

In conclusione, vedendo come abbiamo costruito questo mazzo Prete, possiamo concludere con una sorta di scaletta che seguiremo tutte le volte che vorremo costruire un deck:

  1. Stabilire che mazzo giocare: la classe, la tipologia (control, midrange, aggro, combo), e la sua strategia di base;
  2. Scegliere le carte “chiave” del mazzo: ad esempio, in questo caso, i Draghi;
  3. Scegliere carte di classe aggiuntive: carte che si sposano bene con il mazzo, carte che fanno danno (per gli aggro), rimozioni (per midrange, control e combo) ed eventuali carte per sopravvivenza;
  4. Completarlo con carte neutrali che abbiano sinergie con il mazzo, o che siano forti in esso: ad esempio carte che aiutino la sopravvivenza, o che aiutino contro un mazzo specifico, o semplicemente, come in questo caso, che migliorino le sinergie presenti nel nostro deck!

Ultima postilla: se già avete un mazzo Dragon Priest o ne cercate in rete, vedrete che molti, sebbene simili, avranno carte di differenza: questo è dovuto al fatto che provando il mazzo, si cambiano carte per migliorarne l’efficienza; io ho tenuto a farvi vedere come arrivare al punto di creare un deck da poter giocare: il perfezionamento viene solo con la pratica poi!

Questo è tutto per oggi, vi aspetto venerdì alle 14 con il prossimo articolo di From Zero To Hero!