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[From Zero To Hero] Ep. 10: Leggere la mano avversaria

Buongiorno a tutti, qui Valenash con un nuovo articolo della rubrica From Zero To Hero!

A questo punto della rubrica iniziamo ad affrontare alcuni argomenti e tematiche che non rappresentano più le basi di un buon giocatore di Hearthstone, ma che vanno oltre, e sono particolarmente utili quindi per chi già ha raggiunto un buon livello e vuole migliorare ancora. In particolare, l’argomento di oggi è molto importante soprattutto per quel che riguarda il gioco in torneo; ed è un argomento sicuramente familiare a tutti coloro che ad esempio hanno esperienze pregresse di Poker: leggere la mano avversaria.

Hearthstone è un gioco, rispetto ad altri TCG in cui ci sono meccaniche di tutoraggio (quindi si aggiungono carte alla mano), nel quale abbiamo di base pochissime informazioni sulla mano avversaria: raramente carte in loro possesso ci vengono rivelate, e quindi sta all’abilità del player cercare di capire ed intuire quale possa esserne il contenuto.

La prima parte della lettura della mano avviene nel mulligan: viene infatti mostrato, in tale fase, il numero di carte tenute dal giocatore avversario, così come la loro posizione nella mano (queste sono cose che dovrete segnarvi o tenere a mente, a meno che non utilizziate un tracker, ma è buona pratica allenarsi a farlo perchè risulta utile giocando tornei o eventi live in cui non sono ammessi tracker).

Già questa prima lettura può darci tantissime informazioni: conoscendo il mazzo avversario (che è necessario per fare letture corrette, ed è una cosa che assumo un giocatore che si interessi a questi argomenti faccia, tenendosi aggiornato sul meta), avremo un’idea abbastanza precisa delle carte che potrebbe aver tenuto contro il nostro deck, e quindi un range abbastanza ristretto di carte che potrebbe avere in mano. Questo può avvantaggiarci nello scegliere che giocate fare nei primi turni, in modo da renderli più difficili possibile per lui.


Facciamo un esempio: giochiamo Pirate Warrior e il nostro avversario Jade Druid, noi siamo primi. Vediamo che il nostro avversario ha tenuto 3 carte e, conoscendo il matchup, possiamo immaginare che abbia in mano 3 tra [Innervate], [Wild Growth], [Jade Blossom], [Living Roots] e [Wrath] (oltre a combinazioni particolari di carte come [Innervate] + [Innervate] + [Harrison Jones], che però essendo molto improbabili non considereremo).

Immaginiamo di avere una mano come [Southsea Deckhand]+[Leeroy Jenkins]+[Frothing Berserker]+[Bloodsail Raider]. Per il primo turno, potremmo passare oppure giocare [Southsea Deckhand] senza sfruttarne l’effetto carica. Così facendo, potremmo forzarlo a giocare il coin per fare potere eroe sul piratino, invece ad esempio di coinare una [Wild Growth] che lo aiuterebbe a rampare e quindi a rispondere più efficacemente ai turni successivi. Continuiamo ad analizzare questo scenario, immaginando ad esempio che il Druido abbia fatto effettivamente moneta + hero power, e che noi abbiamo pescato [Fiery War Axe]. Anche in questo caso, abbiamo due opzioni: giocare l’arma, oppure [Bloodsail Raider]. Nel primo caso, il nostro avversario avrebbe il tempo di giocare [Wild Growth] rampando tranquillamente, e se pensiamo abbia [Wrath] in mano, sappiamo la farà comunque sul nostro minion, che esso abbia 2 o 5 di attacco; nel secondo invece lo forziamo ad utilizzare il suo removal subito, e possiamo seguire con [Frothing Berserker] di terzo, al quale non potrà rispondere con [Swipe] dal momento che non ha avuto modo di giocare [Wild Growth]! Vedete che in questo caso la lettura della sua mano ci ha permesso di individuare una linea di gioco alternativa che ci ha dato dei vantaggi, senza considerare il suo mulligan avremmo probabilmente optato per giocare [Fiery War Axe] di secondo o magari conservare il [Southsea Deckhand] per fare 2 danni immediatamente grazie all’effetto Carica.


Un altro esempio di casi in cui già solo la lettura della mano avversaria durante il mulligan può risultare particolarmente utile, è per provare a prevedere se il nostro avversario abbia [Reno Jackson] o meno: se ha tenuto una carta dal mulligan che non ha mai giocato fino al sesto turno, possiamo ad esempio immaginare che sia proprio Reno, al contrario se ha giocato tutte le carte tenute dal mulligan, o le ha cambiate tutte, ci sono meno probabilità che lo abbia pescato e potremmo quindi optare per una linea di gioco più rischiosa che ci premia tuttavia se l’avversario non ha pescato proprio [Reno Jackson].


La capacità di leggere la mano avversaria è utile non solo per la fase di mulligan, ma anche andando avanti nella partita, in particolare per una serie di casi specifici:

  • se in una situazione ci aspettiamo dal nostro avversario una carta ma lui non la gioca, possiamo pensare che non la abbia (ad esempio, se noi abbiamo board piena con Sciamano e il nostro avversario non fa [Dragonfire Potion] di sesto): questo non solo ci indica di non giocare attorno a tale carta nei turni successivi, ma se prestiamo attenzione al fatto che giochi o meno le carte pescate di turno in turno, possiamo continuare a ritenere valida questa lettura anche in turni successivi della partita, nonostante il fatto che magari dopo due turni [Dragonfire Potion] non sarebbe stata un’opzione ideale e quindi non pensiamo l’avrebbe giocate in tale momento;
  • se il nostro avversario sta conservando da lungo tempo una o più carte in mano, abbiamo ottime chance di indovinare cosa sia: a seconda dei deck si tratterà probabilmente di burst, di una carta situazionale, di un finisher o di un pezzo di combo, o di una carta molto costosa. Se quindi, ad esempio, il nostro avversario sta giocando Dragon Warrior e conserva la stessa carta da turno 1, può essere una buona idea quella di conservare un removal avvicinandoci a turno 8 per un eventuale [Ragnaros the Firelord], oppure pensare ad [Execute] e cercare di farglielo utilizzare su una creatura a 4 o 5 mana prima di giocare il nostro [Mountain Giant], o ancora come ultima ipotesi potremmo immaginare che la carta sia [Deathwing] e cercare di chiudere la partita prima del turno 10, o conservare risorse per recuperarla qualora venisse effettivamente giocato il drago leggendario;
  • qualora il nostro avversario abbia giocato carte che ne generano randomicamente altre, come [Babbling Book]: sapere qual è la posizione di tale carta nella sua mano, e quindi sapere quando l’ha giocata, può aiutarci nel caso si tratti di un segreto. Sapendo che è casuale presteremo attenzione a giocare attorno a tutti i possibili segreti, mentre se fosse un segreto che gioca nel suo mazzo, a seconda del deck potremmo facilmente ridurre le possibilità a 1 o 2 segreti giocati (ad esempio ci aspetteremmo [Ice Block] o [Ice Barrier] nel caso stia giocando un Reno Mage).

Questi sono i principali modi per effettuare l’hand reading (ossia la lettura della mano avversaria), e per sfruttarlo in modo da fare giocate migliori nella situazione specifica. Questa è comunque un’abilità che migliora più l’alleniamo, e per la quale anche l’esperienza gioca un ottimo ruolo: può capitare infatti di sviluppare una sorta di “intuito” e avere la sensazione di “indovinare” una carta avversaria senza motivo, solo per intuito appunto: questo è in realtà un processo psicologico in cui il nostro cervello elabora situazioni già successe e, al verificarsi di altri scenari simili, provvede ad arrivare direttamente alla conclusione raggiunta in precedenza. Oltre all’allenamento e alla pratica, è anche molto importante essere aggiornati sul metagame e sulle decklist giocate, in modo da poter fare letture precise, sul mulligan e non solo.

Per oggi è tutto, non perdetevi il prossimo articolo in uscita venerdì alle 14!