E alla fine ne restò solo uno.
Può sembrare il finale di una qualsiasi storia, invece stiamo parlando del “gauntlet”, l’ultima possibilità per i team delle EU LCS di accedere ai mondiali. Splyce, Unicorns of Love, H2K e Fnatic si sono affrontate in un torneo ad eliminazione diretta, tra l’8 e il 10 di settembre, dove il seeding è deciso dai piazzamenti nei due split della stagione.
La prima sfida è tra Splyce ed H2K, che si affrontano venerdì 8. Entrambi i team sembrano preparati e lo scontro è molto teso, con gli SPY che propongono nuovi pick come il Vel’Koz di Sencux e gli H2K che rispondono con l’ottima e più convenzionale Sejuani di Jankos, che si dimostrerà decisiva. Il risultato è però sorprendente: 3-0 per gli H2K, che vincono in apparenza in maniera agevole ma, studiando i vari games e teamfight, si ha subito l’impressione che il risultato sia stato troppo duro e che non sarebbe stata di certo uno scandalo la vittoria per gli Splyce, che invece vedono così chiudersi la loro stagione.
Sabato 9 si ha quindi lo scontro tra UoL e H2K, che si preannunciava interessante sotto vari aspetti: gli Unicorns non giocano partite ufficiali da tre settimane, potrebbero quindi aver risolto i problemi che hanno minato i loro playoff, come la champion pool del loro midlaner Exileh o la mancanza di aggressività da parte del loro jungler Xerxe. Da parte H2K poche sorprese: lo sweep ai danni degli Splyce potrà non essere stato il più pulito, ma ha caricato moltissimo la squadra, che vuole trovare la prima vittoria in una serie contro quella che pare essere la sua nemesi.
Il primo game vede un’invade early degli UoL, che riescono a negare risorse importanti a Jankos e permettendo al Kayn di Xerxe (che verrà bannato per il resto della serie) di avere un controllo totale sulla jungle nemica e sulla partita, che viene chiusa in 23 minuti anche grazie ad un Exileh in gran forma, lanciando un chiaro segnale: gli unicorni vogliono andare in Cina.
Gli H2K non intendono però arrendersi: Jankos e la sua Sejuani sono semplicemente troppo da contenere nei fight, pareggiando rapidamente la serie. Nel terzo game bastano invece 8 minuti al team che ha centrato le semifinali agli ultimi mondiali per trovare un vantaggio di oro che viene controllato ed accresciuto fino a trasformarlo in una vittoria, portando la serie sul 2-1 e garantendo un match point agli H2K.
Il quarto game può essere riassunto in poche parole: Tristana, Ivern, Incensiere ardente. Questi tre elementi sono quanto serve agli UoL per pareggiare la serie. L’ADC degli UoL Samux dimostra le sue qualità da carry, supportato da Xerxe e Hylissang, che gli permettono di infliggere montagne di danni senza subirne. Si va quindi al quinto game con “silver scrapes” in sottofondo.
Un invade early sfruttando il “Capturadix” dell’Ivern di Xerxe si rivela però deleterio per gli UoL, che donano di fatto un vantaggio d’oro agli H2K. Vantaggio che sarà mantenuto per il resto della partita, permettendo agli H2K si chiudere convincentemente dopo 40 minuti, nonostante i vari tentativi degli UoL di rientrare in partita. Sfuma quindi per la terza volta la possibilità per gli unicorni di andare al mondiale.
Domenica 10 è il grande giorno, gli H2K, che hanno finora fatto una vera e propria cavalcata, affrontano il ‘boss finale’: i Fnatic, il team che molti prevedono come vincitore del mini-torneo.
Rekkles, con la sua Tristana, sembra intenzionato a confermare queste previsioni: non sono passati 5 minuti dall’inizio del primo game che la botlane dei FNC ottiene due uccisioni nel 2v2, mentre l’Aurelion Sol di Caps effettua un perfetto roam top, garantendo altre uccisioni e un considerevole vantaggio per il proprio team, che viene poi tradotto in un ottimo controllo della mappa e degli obiettivi neutrali. Dopo essersi assicurati i primi due draghi, i FNC iniziano quindi a ruotare attorno al Barone Nashor. All’ennesimo tentativo si materializza l’occasione per gli H2K: il Cho’Gath di Odoamne è di fronte al Barone con la propria suprema pronta ad assicurare al proprio team una possibilità. Possibilità che i FNC non concedono: dopo il terzo drago infernale i giocatori arancio-neri trovano un teamfight eccellente, dal quale ottengono 4 uccisioni, che permettono loro di chiudere rapidamente la partita.
Nel game 2 gli H2K riescono invece a trovare un vantaggio consistente, con il quale chiudono lentamente e metodicamente i FNC, che però trovano il Baron-steal con il Gragas di Broxah, che permette al suo team di aspettare che la Sivir di Rekkles raggiunga la power-spike nelle fasi avanzate. Bastano quindi pochi fight vinti per ribaltare la partita e portare la serie sul 2-0, lasciando il reverse sweep come ultima speranza per gli H2K.
Speranze che però si infrangono sulle meccaniche cristalline di Rekkles e Caps: a 21 minuti uno stordimento su 4 avversari ad opera della Syndra di Caps è quanto serve al suo team per raggrupparsi e permettere a Rekkles di infliggere danni con Tristana senza pericolo, risultando in un ace e un Baron buff. Appena due minuti dopo i FNC trovano un altro teamfight sotto la torre dell’inibitore bot degli H2K. Il risultato è chiaro: teamfight, partita, serie.
I Fnatic tornano quindi ai mondiali dopo aver mancato l’edizione 2016, meritandosi pienamente questa chance per quanto dimostrato durante lo split e quest’ultima serie.
Gi H2K vedono invece dissolversi il sogno della “miracle run”, ma possono comunque andare orgogliosi della loro esperienza, che senza dubbio ha rappresentato la storia più interessante di questo regional qualifier.
Autore: Luca “Enigmist” Sallustio
Fonte: www.lolesports.com