Dunque, per cosa dobbiamo festeggiare? Per la decima edizione di questa rubrica o per i team che andranno sicuramente a Copenaghen? Sappiamo che state tutti pensando alla prima opzione.
I risultati
SPY – ROC (3-0)
VIT – H2K (3-2)
Le semifinali
G2 Esport – Splyce
Fnatic – Vitality
La serpe morde ancora
L’ultima settimana della regular season aveva lasciato Kasing e compagni con l’amaro in bocca, dopo le sconfitte contro le dirette contendenti G2 e Vitality.
La reazione è presto arrivata, e a farne le spese sono stati i Roccat, che sono approdati a questi playoff per il rotto della cuffia.
Volendo indicare i giocatori chiave di questa serie si ha vita facile: Odoamne, Xerxe e Nisqy. La duo rumena dimostra solidità, con il top in grado sia di trovare ottimi flank col suo Sion che uccisioni con Camille. Il jungler si conferma come il migliore al momento, negando a Memento quasi ogni possibilità di mettere in mostra le sue doti meccaniche e di leader.
Poi c’è Nisqy: il mid belga non si è dimostrato, nell’arco dello split, di essere in grado di guidare il suo team alla vittoria, ma questa serie potrebbe essere l’indizio che forse qualcosa sta cambiando. Kassadin con otto uccisioni è drammaticamente efficace, ma bisogna arrivare ad avere tal numero di uccisioni.
Props to him per essersi dimostrato un carry.
Delusione in casa Roccat: prestazione decisamente sottotono, con giocatori e avversari parimenti sorpresi. Va detto, questa squadra sembrava la meno in forma delle sei ai playoff, ma può senza dubbio migliorare molto, considerato che questo roster ha ottime possibilità di restare intatto in questa off-season.
To the silver scrapes
Ma parliamo della serie che interessava davvero. Jiizuké e Co. hanno il biglietto per Copenaghen in tasca, resta solo da capire se sarà da prima o seconda classe.
Certo è che la serie è stata combattuta, con molti analisti che in realtà pronosticavano gli H2K come vincitori. Gilius ha dimostrato quanto detti analisti fossero dei clown.
La storia della serie è paradossalmente semplice: early game aggressivo contro late game pressoché perfetto. Un copione, quasi.
Ma andiamo con ordine, partendo dal game 1: un early buono da parte Vitality, che ritroveremo in quasi ogni partita della serie, ma gli H2K non demordono, riuscendo a tenere le api lontane dal Baron. Poi, Jactroll. No, non sta intando, bensì trova l’hook con il suo Thresh proprio su di uno dei giocatori più importanti per la partita e la serie: Sheriff. Segue un rapido scontro che consegna a Gilius un Baron e al suo team una decisa vittoria. 1-0.
Già con il secondo game si nota una criticità per i Vitality: la preparazione al primo Baron della partita. Nonostante Gilius stesso, in questa particolare circostanza, avesse chiamato la ritirata, un paio di danni di troppo hanno reso l’opportunità troppo ghiotta per Shook, che con il suo Olaf trovala giocata folle e si assicura da solo il buff viola, permettendo al suo team di mettere la partita in stallo fino al punto in cui la Camille di Smittyj è diventata semplicemente troppo. 1-1.

E il terzo game potrebbe essere riassunto con “non dovevano vincere, ma lo hanno fatto lo stesso”. I Vitality riescono a portare la serie sul 2-1 e al match point. Un paio di pick su uno Sheriff in forma, uniti alla vittoria nella battaglia dello smite per Gilius permettono di trovare lo scontro giusto per chiudere. 2-1, si prova a chiudere la serie. No, non scherzo quando scrivo che Gilius ha vinto allo smite.
Ma qualcosa non va come previsto. Si legga: gli H2K annichiliscono i Vitality in early, cosa che quasi nessuno si sarebbe mai aspettato. Sheriff e Selfie dimostrano la loro qualità, non lasciando spazio agli avversari, chiudendo la partita prima dei 30 minuti. 2-2, silver scrapes.
E l’ultima partita della serie non delude.
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Jactroll si riconferma support solido, bloccando on il suo Braum ogni suprema di Ornn e rendendo molto meno incisiva la Ashe di Sheriff, mentre Minitroupax con Tristana fa capire alla lega che l’ADC rookie di cui parlare non è Upset né Sheriff. Jiizuké dimostra ancora una volta quanto sia precisa e pulita la sua Taliyah (altro che Trump). Basta un solo scontro dopo il primo Baron (andato ai VIT), dopo 29 minuti di botta e risposta, per rimettere tutto in discussione: nonostante le api fossero avanti, gli H2K tengono fede al proprio nome, vincendo lo scontro e minacciando di ribaltare la partita. Ma la gioia dura poco, perché dopo il secondo Baron (ucciso da Jiizuké), i ragazzi di Yamatocannon trovano lo scontro decisivo e il push in bot per chiudere partita, serie e bocche di molti detrattori. La strada per la finale continua, ma i Fnatic restano un ostacolo difficile.
Non resta che aspettare la prossima serie!