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Giocatore della Overwatch League accusato di molestie sessuali

Gli scandali della Overwatch League non sembrano esaurirsi: dopo i comportamenti poco consoni di xQc e il gesto razzista di Eqo, tocca a DreamKazper dei Boston Uprising finire nel mirino. L’accusa è molto grave e gli è costata un’espulsione dal roster della squadra americana. Una ragazza minorenne, infatti, l’avrebbe accusato pubblicamente di molestie sessuali.

Una faccenda poco chiara

Tutto è iniziato due settimane fa, quando una quattordicenne ha pubblicato su Twitter una lettera pubblica in cui accusava il DPS Johnatan Sanchez di ripetute molestie in chat. Quella che era nata come un’amicizia si è trasformata presto in un’insistenza opprimente, con continue richieste a sfondo sessuale su Snapchat e FaceTime. La ragazza ha pubblicato anche le chat incriminate, in cui ci sono anche anche l’invio e la ricezione di foto private. La ragazza ha infatti dichiarato che sulle prime si è sentita lusingata dell’attenzione dedicatale da una persona famosa, ma che però presto il tutto si sia trasformato in materiale concreto per un’accusa.
Il 21enne sembrerebbe essere stato a conoscenza dell’età della ragazza e nonostante tutto avrebbe continuato con il suo comportamento. Quello che sembra emergere dalla lettera di Lily, la ragazza in questione, è che il gamer professionista diventato famoso per la sua abilità nella Overwatch League avrebbe usato la sua influenza per circuirla. Negli Stati Uniti, dopo lo scandalo Weinstein, quello delle molestie sessuali è un tema incredibilmente dibattuto: la meccanica di potere che si instaura tra una persona famosa che utilizza la sua influenza per costringere altri a fare quello che vuole è emersa più e più volte in questi mesi, rovinando la carriera di attori, registi e persone dello spettacolo. A quanto pare, nemmeno i gamers professionisti ne sono esenti.
Anche un’altra ragazza di sedici anni ha accusato DreamKazper di molestie, ma a differenza della prima lei ha chiesto l’anonimato.

I provvedimenti di Blizzard

Non esistono dati ufficiali o dichiarazioni delle autorità, ma le prove sembrano così schiaccianti che la Blizzard e i Boston Uprising hanno subito sancito una sospensione a tempo indeterminato per il giocatore dalla League. Addirittura, per la prima volta nella storia degli esport Blizzard qualche giorno fa si è offerta di ritirare e sostituire/rimborsare le divise con su il nome di DreamKazper che i Boston Uprising hanno messo in vendita, seguendo la politica di finanziamento proveniente dalla fanbase e incoraggiata dalla casa madre dell’FPS. Sicuramente è una perdita economica e d’immagine molto forte quella che Blizzard sta affrontando, ma al momento la priorità sembra essere dissociarsi totalmente dalla persona di Sanchez e dalle accuse a lui rivolte.