No, non si tratta di una modalità speciale, di un evento o di uno scherzo. League Of Legends è ancora infestato dai bot. Per i meno familiari alla problematica, per bot non si intende soltanto la corsia inferiore nella Landa degli Evocatori, ma anche dei programmi di terze parti che, in base alla loro programmazione, consentono ad un player di livellare senza impegno il proprio account.
Come avviene questa magia? Iniziando una partita e facendo compiere al campione, solitamente instalockato, ossia scelto all’istante, delle azioni piuttosto basilari e riconoscibili da una certa ripetitività e quindi da un pattern ben distinguibile. Il comportamento di questi giocatori sarà quindi analogo a quello dei campioni “bot” usualmente incontrati nelle partite contro l’intelligenza artificiale.
Tutto bello, se non fosse che tale metodologia è illecita, come dimostrato da uno dei possibili report di fine partita “Cheating o utilizzo di programmi di terze parti”, quali sono tali bot.
Trovarsene 4 alleati in una partita “contro I.A” può essere noioso, trovarne qualcuno in normal 3v3 è sicuramente più fastidioso, trovarseli in 5v5 è un problema sicuramente più serio, per non parlare di partite classificate.
Purtroppo, in questi casi ci sono poche difese, ovvero le stesse da adottare contro i troll, ma certamente ci si aspetterebbe di più da Riot nell’intervenire contro programmi esterni, al fine di rendere sempre piacevole l’esperienza degli utenti.
Il problema rimane importante, la modalità più utilizzata dai bot la 3v3 sparirà presto ed il rischio è che saranno gli ARAM ad “ereditarne” i dolori.
Riot ha comunicato di recente che sta cercando sempre nuove soluzioni per identificare questi bot e sistemare la situazione nel modo migliore, al momento però non ci sono ancora soluzioni “definitive” a questo fastidioso problema.