Riot in questi giorni si espressa su Twitter riguardo la lentezza di scalare i rank in queste ultime due stagioni competitive. La percezione che sia effettivamente più difficile salire è confermata proprio da Riot stessa, a loro dire una mossa “utile” ad avere meno smurf.
“Questa maggiore difficoltà è intenzionale. Non vogliamo che i giocatori che creano account alternativi riescano a saltare vari rank durante la scalata. Incoraggiamo i giocatori a rimanere al loro posto. Gli smurf rovinano l’esperienza di gioco per gli altri”, ha twittato Riot.
Smurf, per chi non lo sapesse, è un giocatore di alto rank crea un nuovo account per ottenere facilmente vittorie su giocatori meno esperti, è sempre stata una delle principali preoccupazioni in League of Legends. Mentre Riot spera che una scalata più lenta e vittorie con un impatto minore sul tuo grado dissuadano gli smurf dallo sprecare il loro tempo a rankare, la comunità di League of Legends ritiene che questa soluzione sia preoccupante.
The climb takes a lot longer now. This is intentional. We really don’t want players creating alt accounts just to blow through the climb. We encourage players to stay on their mains. Smurfing ruins the game experience for others. ~Yadon
— Riot Games Support (@RiotSupport) February 17, 2020
Il dibattito è continuato su twitter ed i giocatori hanno palesato il fatto che cosi come gli smurf anche tutti gli altri player “normali” possono venir scoraggiati da questa lentezza nel salire, affermando apertamente che queste modifiche possono essere addirittura dannose per il sistema e che non risolvono il problema di base. Sembra che la maggior parte della comunità di League of Legends sia quasi totalmente d’accordo sul fatto che la lenta scalata sia un cattivo approccio per risolvere il problema degli smurf del gioco.
Questo è probabilmente il motivo per cui Valve ha adottato l’approccio opposto su Dota 2 l’anno scorso. Mentre Riot si concentrava sui giocatori che sfruttavano il sistema di classificazione apparentemente rapido, Valve sembrava invece era più preoccupata del fatto che il loro sistema di classifica fosse troppo lento, quindi lo accelerarono.
“Il sistema cerca i giocatori che spesso si comportano in modo significativo al di sopra della loro attuale fascia di abilità e applica un aumento MMR a quei giocatori fino a quando non hanno raggiunto una fascia di abilità in cui non sono più performanti”, ha detto Valve a settembre.
Inoltre, Valve ha iniziato a utilizzare i numeri di telefono per verificare gli account. Ciò aiuta ad avere più utenti genuini. Richiedono inoltre ai giocatori di avere 100 ore su Dota2 prima ancora di poter partecipare ad una partita classificata. Questi cambiamenti hanno ridotto significativamente gli smurf e potrebbero essere qualcosa da cui Riot potrebbe imparare.
Siamo sicuramente lontani da una soluzione ed al problema degli smurf poi si interfaccia quello dell’Elo boosting (pagare per far giocare il proprio account per salire di rank), infatti scalate veloci come quelle su Dota2 potrebbero portare un grosso aumento di questo sistema. Dopo 10 anni non è ancora stata trovata una valida soluzione, sebbene sia una “priorità” siamo ancora lontani da veder eliminata questa “piaga” di League of Legends.