La conclusione degli Spring Split dei campionati maggiori occidentali di League ha portato ad un panorama molto ben delineato nel mondo competitivo. Nell’attesa dello sviluppo dei Playoffs cinesi e coreani, che porteranno ad un quadro completo in vista dell’MSI di Luglio – a meno di rinvii – e dei Summer split imminenti.
La situazione europea è stata la solita, ma mai come quest’anno c’erano motivi di dubitare dei campioni regnanti. I G2 si presentavano alla finale con gli occhi degli haters puntati addosso, a seguito del passaggio attraverso il losers bracket. Tutto iniziato dalla sconfitta contro i MAD Lions nel primo turno, dove i samurai sembravano quasi totalmente fuori comfort e non all’altezza del ricordo lasciato dalla loro incarnazione del 2019. Caps sembrava destinato ad essere identificato con la sua controparte negativa, quel Craps che tutti pensavano fosse sepolto dopo gli ultimi due anni ad altissimi livelli. Wunder pareva totalmente perso nei meme e nel suo giocare più ad altri titoli piuttosto che a League. La serie contro gli Origen ha parzialmente smentito queste paure, ma la rivincita presa contro i Leoni non è stata così netta da far pensare davvero ai G2 come favoriti. D’altronde quel 3-1 non era pari al 3-0 che gli altri, quelli là, avevano ottenuto.
Quelli là, quelli in arancione. I Fnatic che hanno fatto brandelli sia degli Origen che dei MAD, che non avevano mai sconfitto durante lo Split i G2 ma che partivano mai come negli ultimi 12 mesi da favoriti contro gli eterni rivali. Tutte le obiezioni raccolte in preseason contro il successo di Mithy coach erano crollate vedendo giocare Bwipo, Selfmade, Nemesis, Rekkles ed Hylissang, specialmente verso la fine dello split. La loro comprensione del meta e di come fosse cambiato a loro vantaggio, il loro giocare in 5 per forzare fight in superiorità numerica – la serie contro i MAD Lions è l’esempio perfetto di questo stile di gioco – sembravano davvero poter chiudere la dinastia dei G2.
Ed invece no. A parte l’inizio del terzo game, gli spagnoli non sono mai sembrati in difficoltà contro i FNC, demolendo tutte le certezze che questi ultimi avevano. Se non puoi batterli, copia il loro stile. Ed allora tank in toplane, scaling altrove ma con la possibilità di avere controllo e priorità di corsia per favorire un jungler aggressivo. Battere gli avversari sul loro stesso campo di battaglia insomma, ma farlo con una decisione che probabilmente nessuno si aspettava davvero. 7° titolo per i G2, con Perkz protagonista in tutti i trionfi dell’org, stabilmente il più vincente giocatore nella storia del competitivo europeo.
Ma tanta Europa è stata protagonista anche in Nord America, dove i Cloud9 hanno finito come avevano iniziato lo split, macinando gli avversari senza che nessuno fosse davvero in grado di contrastarli. C’è un motivo se la produzione LCS ha iniziato a chiamare questo team “il più dominante della storia del Nord America”. La concorrenza non è stata magari di livello così alto come ci si sarebbe aspettato, con le brutte prestazioni dei TSM e soprattutto dei Liquid, ma un 17-1 in Regular season ed un solo altro game perso nei Playoffs (nella serie contro gli Evil Geniuses) marcano un distacco enorme rispetto agli avversari da parte dei neocampioni NA.
È chiaro perché i giocatori scelti per la rifondazione del roster siano stati Licorice, Nisqy e soprattutto Blaber, che sembra un altro giocatore rispetto a quello imprevedibile visto lo scorso anno. Solidi, dominatori ed inarrestabili. Ma dalla botlane è arrivata una risposta che tanti aspettavano, dopo le cifre spese per acquisire Vulcan in offseason e – soprattutto – dopo i due anni di purgatorio per Zven, che al massimo aveva ottenuto una seconda posizione durante la sua esperienza ai TSM (nello scorso Spring Split, dove fu il principale fautore della sconfitta del suo team contro i Team Liquid – ricorderete il suo Ezreal).
Un risultato che ricorda il 3-0 inflitto nel 2017 dai G2 di Zven e Perkz ai Misfits di PowerOfEvil ed IgNar, proprio loro contrapposti con i loro FlyQuest a questa corazzata celeste. Ogni resistenza è stata però inutile, ed i C9 tornano a sollevare un titolo dopo 6 anni di attesa (Summer 2014, prima dell’era TSM). Zven è di nuovo re, avendo ottenuto un titolo che mancava proprio da quel 2017, ottenendo la distinzione di essere il primo giocatore a vincere un campionato sia in Europa che in Nord America.
Sarà un peccato dover aspettare così tanto per vedere queste due formazioni scontrarsi nell’MSI o addirittura a Worlds. Intanto potremo goderci la costruzione della loro dinastia nel prossimo Summer, prossimo a cominciare già entro la fine di Maggio. Ma per ora è chiaro che G2 e C9 sono – a mani basse – le migliori squadre d’occidente.