Home ESPORTS Non è piu’ un paese per vecchi?

Non è piu’ un paese per vecchi?

Nel corso della settimana, la notizia che Riccardo “Reynor” Romiti (classe 2002) sia stato il primo italiano a vincere il tanto rinomato primo posto del DreamHack Masters di Starcraft 2, è rimbalzata un po su qualsiasi testata giornalistica del settore e non.

Quello che pero’ a noi interessa è l’evoluzione che si sta mano a mano attuando per l’interesse nel mondo dei videogiochi che mai è stato osannato nel bel paese fino ad oggi.

Che vi sia un lento passaggio di consegne generazionale sull’interesse del mondo “NERD” ormai è un dato di fatto innegabile, cosi come da prima negli anni passati i nerd erano visti come meri sfigati a oggi che se non ci si interessa sul mondo Geek e degli esport si è quasi fuori moda.

A segnale di questa rivoluzione mediatica a favore delle nostre generazioni, (perchè si orami siamo al ciclo della seconda generazione di “nerd anni 90”) oltre a innumerevoli programmi d’intrattenimento che sono stati sdoganati dall web alla tv (mi viene da pensare al programma House of Esport),vi è stata l’intervista ad opera della neo ministra per le politiche giovanili nel governo Draghi Fabiana Dadone  che seguendo l’onda di alcune sue colleghe USA ha trattenuto una chiacchierata con Raynor in diretta sul suo nuovo canale Twitch, in cui sono statu affrontati numerosi temi a cari a noi gamer.

Vi riportiamo qui di seguito il link al filmato integrale.


Dal recap della breve intervista si traggono le somme di una flebile apertura d’interesse versi il mondo di noi videogiocatori anche da parte delle vere istituzioni nazionali. Che sia questo il primo passo per far si che l’italia possa raggiungere paesi che su lato esport sono anni luce avanti a noi ?.

Anche se questa intervista avesse avuto il solo scopo di mettere in primo piano la ministra stessa, traccia inevitabilmente anche un precedente che fa riconoscere un mondo sommerso di videogamer italiani (poco sostenuti ed apprezzati dall opinione pubblica) che in altri paesi ormai sono ampiamente riconosciuti come sportivi professionisti a tutti gli effetti.