E’ stato un vero e proprio putiferio quello che si è scatenato nel tardo pomeriggio di ieri su Twitter e che tutt’ora continua a espandersi sempre più.
Al centro dell’attenzione il proprietario dei G2 Esports Carlos “Ocelote” Rodriguez e la sua amicizia con Andrew Tate, noto misogino indagato per traffico di persone e bannato da ogni singola piattaforma social dopo le sue continue e gravissime affermazioni irrispettose nei confronti dei diritti umani e del genere femminile.
Un personaggio con cui nessuno dovrebbe avere a che fare, tanto meno il CEO di una delle organizzazioni esportive più importanti del mondo e che da poco ha formato una squadra femminile di League of Legends. Un’amicizia che ha fatto partire una vera e propria rivolta su Twitter contro di lui, accusato di essere in compagnia di una persona che in alcun modo dovrebbe affacciarsi a un mondo già macchiato di suo.
Una risposta da parte di Ocelote non si è fatta attendere ed è stata vulcanica come la sua personalità: nessuno può giudicare le sue amicizie, fine e si va avanti.
Neanche a dirlo la situazione è peggiorata ulteriormente dopo una reazione simile: c’è stato un allontanamento generale nei confronti dei G2 e tutti, nessuno escluso, hanno fatto sentire il loro enorme disappunto verso la vicenda.
https://twitter.com/CarlosR/status/1571248041029472261?s=20&t=1qn4eyFF_0d1ypfMxl-kjA
Non c’è posto per figure simili in nessun ambito all’interno di una società basata su diritti equi per tutti, tantomeno in LEC dove da sempre vengono celebrati diritti e uguaglianze. Tantissimi i fan che si sono sentiti traditi dalla figura a capo della loro organizzazione preferita, alcuni hanno addirittura deciso di fare a pezzi la loro collezione di magliette del team ripudiando del tutto Ocelote.
Definirla scomoda come situazione significherebbe essere gentili: il backlash gigantesco che ha ricevuto ha poche ore distrutto tutta la fiducia guadagnata dai G2, messo in enorme difficoltà ogni singolo membro dell’organizzazione e possibilmente compromesso per sempre il futuro di alcuni endorsement tra sponsors e team.
Tra le tantissime figure che hanno discostato il loro nome da quello di Ocelote c’è anche Perkz: lo zio preferito di suo figlio (cosi lui lo ha descritto) che con un tweet ha letteralmente distrutto il suo ex capo.
I was already there – was not a bad run – qualified to lcs won 9 titles poached several players and single handedly made g2 profitable org
not bad resume huh ?
— Luka (@Perkz) September 18, 2022
Nel mentre stiamo scrivendo questo articolo continuano ad arrivare aggiornamenti a riguardo.
Carlos ha finalmente chiesto scusa sul proprio profilo ufficiale mentre i G2 hanno rilasciato un comunicato di scuse dove hanno ufficialmente dichiarato come il loro CEO verrà sospeso per due mesi interi senza alcun tipo di retribuzione.
Quello che potrebbe essere definito come il disastro dell’anno per il momento sembra chiudersi qui, rimane da capire se eventuali sponsors prenderanno le distanze dai G2 stracciando i loro accordi. Una brutta discesa per un personaggio che però è sempre stato noto per aver “giocato” ai limiti del giusto.
Alcuni esempi per rinfrescarvi la memoria: la presa di Caps con licenziamento immediato di Hjarnan e Kasing dopo averli confermati o la scelta di negare a Perkz la possibilità di andare ai Fnatic (con conseguente clausola firmata con i Cloud9).
Nessuna però si è anche solo avvicinata alla gravità di quest’ultima e pare che se ne sia accorto anche lui adesso. Aver messo in questa posizione la sua azienda potrebbe essere stata la mossa decisiva per la sua sconfitta finale.